Ficcção em direito e política

AUTOR(ES)
DATA DE PUBLICAÇÃO

2006

RESUMO

Nelle comunitá primitive, la differenziazione sociale incipiente, aggregata ad altri fattori come la natura del potere sociale, produce il fenomeno che viene definito quale sincretismo normativo, visto che le norme che regolano la vita in società si trovano condensate in un aggregato indivisibile in cui è impossibile tra di esse potrebbero avere natura morale, giuridica, religiosa o di mero tratto sociale. In questo senso, si ha labitudine di volgere lattenzione al carattere religioso con il quale si rivestono le prime manifestazioni giuridiche nellambito sociale, dato che sono le istituzioni religiose quelle che hanno maggiore autorità nei gruppi sociali in cui la specializzazione delle funzioni e la divisione del lavoro non hanno ancora reso possibile la nascita di un ente come lo Stato. Nella base dellillusione collettiva, sulla quale si fonda la società che è consolidata da norme delletica, del diritto e delle religioni, risiede lillusione individuale che noi siamo un essere fisso. Questillusione occulta il vuoto di ciò che in realtà siamo, dato che effettivamente non siamo. Il primo tentativo che facciamo per colmare questo vuoto, la mancanza dellessere, si fa presente quando ciò che pensavamo dessere si trasforma in una forza che ci spinge ad un processo comunicativo. È a partire dal linguaggio che ci viene lillusione fondamentale: lillusione delllo. In seguito, e in modi diversi, passiamo a convivere con il fallimento continuo prodotto dai nostri tentativi di attingere qualcosa che possa effettivamente riempire il vuoto dellessere, e finiamo col dedicarci ad una cosa pratica, come la religione, larte o la scienza. Tramite larte, orniamo il vuoto e mascheriamo lorrore che esso impone; tramite la religione, evitiamo il vuoto perché lo veneriamo; tramite la scienza, lo rifiutiamo e in conseguenza di ciò rifiutiamo noi stessi. Da tutto ciò risulta questa specie tanto efficace di societá nella sua capacità distruttiva che è la nostra. Se non ci rivolgiamo allarte, nelle sue manifestazioni più diverse, che ingloba larte della politica e perfino la religione di preferenza una forma di religione artistica, creativa, gradevole, festiva, perché possiamo porre le fondamenta su cui si appoggia il mondo in cui viviamo, e che vive insieme a noi non potremo pensare alle possibilità di salvezza per il mondo e per noi stessi. È per questa ragione che occorre linvenzione finzionale di una forma amorosa di fare politica, una politica dellamicizia, come voleva FOUCAULT, fatta nei bar, nelle feste, nei locali pubblici o privati, che combatte nel momento in cui è veramente importante combattere, più forte del combattimento tradizionale contro le forme di dominio e sfruttamento: il combattimento per loccupazione del nostro corpo con la soggettività unica ed esclusiva che vogliamo e possiamo essere/avere. Il presente lavoro va in questa direzione, e segue i concetti giuridici e filosofici di Willis Santiago Guerra Filho

ASSUNTO(S)

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